“RETE TUSCIA MINORE”

Tuscia era originariamente la denominazione attribuita all’Etruria dopo la fine del dominio etrusco, invalso a partire dalla Tarda antichità e per tutto l’Alto Medioevo. In età contemporanea con la denominazione di Tuscia (talvolta accompagnata dall’aggettivo “viterbese”) si indica invece comunemente il territorio della provincia di Viterbo e le zone ad essa limitrofe di Umbria, Toscana e Città metropolitana di Roma Capitale.
La Tuscia contemporanea si sviluppa nell’alto Lazio, bassa Toscana e Umbria. Più precisamente è chiusa ad ovest dal mar Tirreno, nella porzione di litorale compreso tra le foci del fiume Chiarone e del fiume Mignone. A sud arriva fino a dove comincia la provincia romana, mentre a est è racchiusa all’interno del corso del fiume Tevere e tocca quindi le province di Terni e di Rieti. A nord sono invece le province toscane di Siena e Grosseto a chiudere i confini della Tuscia.
Viterbo è proprio al centro di questo territorio e per questo rappresenta la capitale di quest’area, anche se all’interno della Tuscia è presente anche il territorio di Orvieto, molto vicino al lago che caratterizza questa zona: il lago di Bolsena.
Il territorio della Tuscia è per lo più collinare e si suddivide principalmente in due porzioni segnate dalla via Cassia. A ovest le colline sono più dolci, mentre ad est sono presenti profonde valli e aree in tufo e di formazione vulcanica.

In questi territori si incontrano vari cluster: culturali, naturali, termali, archeologici e soprattutto una ricca tradizione agricola con la presenza di aziende con una produzione di eccellenze territoriali (cerealicola, olio di oliva, vinicola). Da qui una forte iniziativa di imprenditoria agrituristica volta al turismo esperienziale e attivo.
Il progetto di RETE TUSCIA MINORE nasce dal desiderio di creare una sinergia/intreccio tra queste comunità, diverse se pur molto vicine geograficamente pero protagoniste del territorio della (denominazione contemporanea) ALTA TUSCIA e MAREMMA LAZIALE. La peculiarità geolocalizzata nel trigono di
regioni alle quali si affacciano, Lazio, Umbria e Toscana, permette creare una rete di connessioni logistiche e strutturali per facilitare la conoscenza di questo affascinante e interessante territorio. La antica VIA FRANCIGENA e molteplici VIE/CAMMINI rappresentano il filo conduttore che unisce e facilita attraverso un TURISMO LENTO E SOSTENIBILE scoprire antiche vie e misteri di questa area interna del territorio Italiano.
Il progetto di RETE proposto da TERA Soluzioni ( Agenzia di consulenza per la Sostenebilita Ambientale) e, gestito da TUSCIA SLOW WAYS è strutturato in maniera da facilitare ed intensificare le attività necessarie a soddisfare le molteplici correnti turistiche che attraversano il territorio sopra descritto, allo scopo di innovare e perfezionare il contenuto dei modelli di fruizione e massimizzare la soddisfazione delle aspettative del viaggiatore contemporaneo ed internazionale.
L’infrastruttura di progetto contribuirà ad innalzare la qualificazione e la notorietà nazionale e internazionale dei Comuni interessati basandosi su una RIGENERAZIONE CULTURALE E SOCIALE . La attuale sede fisica e amministrativa in ACQUAPENDENTE presso Via Marconi 6; in collaborazione con il Comune di Proceno (PORTA DEL LAZIO) e ACQUAPENDENTE dove si trovano INFOPOINT per la promozione e informazioni sui servizi disponibili nell’area come : logistica a terra , accoglienza, gastronomia e servizi turistici.
Per comprendere a pieno il focus dello sviluppo del progetto di rete è necessario considerare la sinergia con le popolazioni locali e la loro sosteniblita economica: TURISMO RIGENERATIVO. Questi territori, al confine tra 3 regioni, dovrebbe/potrebbe non essere luogo di attraversamento o rapido transito, ma essere luogo di stasi e di riflessione specifica forte di luce propria. Come tutti i luoghi del mondo in cui le frontiere continue ed invalicabili si aprono in una porta di transito e di scambio. La stazione di Centeno (dogana pontificia) ha condensato per secoli storie ed emozioni della frontiera permettendo accesso alla meta del viaggio: la visita alla citta eterna e sede del pontificato di Pietro. Per scoprire il linguaggio del tempo occorrono guide e narratori, non guide turistiche,se non in un’accezione misteriosa che sfiora i confini dell’arte: saper indicare, lievemente, con soli cenni. I segni del passato, lasciare al viandante il compito della scoperta e della sua inclusione nella individuale inenarrabile propria narrazione interiore: viaggiatori nella coscienza.